giuseppe tubi

Un ponte levatoio senza portone non avrebbe alcun senso. Lì adesso c'è il salone Acaja che tiene quasi tutta la larghezza del fabbricato.

Modestino Balabam

Altre bellissime foto.

Demolizione del palazzo dei Conte di Casellette in via Santa Teresa.
1908.


Pressapoco qui.

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Modestino Balabam

Via Garibaldi.
Notare i manifesti dei teatri spariti Rossini, Balbo e al Carignano il cinematografo Lumiere.

Abbiamo anche Eleonora Duse.

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Oscaruzzo

Sempre dalla stessa fonte: "Resti del chiostro della chiesa di San Francesco Da Paola" (almeno così dice la scritta, ma a me sembra la chiesa di San Francesco da Assisi)

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turtu63

fai come vuoi,sappi che la tua pratica è espressamente vietata in parecchie licenze e in tutte è obbligatorio mettere la fonte

turtu63

questa è la casa del vescovo http://www.museotorino.it/view/s/9fd...19c52a17d02ccc

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marco[n]

In borgo Campidoglio ce ne sono diverse acciottolate, es. via Rocciamelone, via Musinè... Altre vie della zona sono invece pavimentate con cubetti di porfido

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Prima di tutto: Dora e Zappata. E finire Rebaudengo.

Fabry Turin

Via della Brusà, a Madonna di Campagna, da un lato con l'erba in mezzo come se fossimo in campagna :

https://www.google.it/maps/@45.10150...7i13312!8i6656

Dall'altro lato è ancora sterrato :
https://www.google.it/maps/@45.10190...7i13312!8i6656

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"Prima di Tutto: DORA e ZAPPATA"

Pupi11

Ecco...proprio quello che stavo cercando

grazie!

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CaJro vattene.

Censin

Subito dopo la fine dell'Esposizione, ci si rese conto che la monorotaia, così com'era e dov'era, non era di alcuna utilità pratica per la mobilità urbana; per non smantellarla, si decise comunque di mantenerla in funzione, nei fine settimana, nel periodo estivo; funzionò così per qualche mese d'estate nel 1962, poi nel 1963 e nel 1964, come un costoso "giocattolone"; al funzionamento si dedicava l'Atm, cui era stata "passata" in carico, con un tranviere istruito sulla guida del trenino che faceva anche da bigliettaio; ma, sia per la zona ormai "fuori mano"; sia per il costo del breve viaggio (250 lire a persona, quando il biglietto del tram ne costava 50) l'iniziativa non ebbe successo e quasi sempre il mezzo viaggiò vuoto, col guidatore (e forse la consorte, che l'accompagnava). Il povero tranviere addetto si sforzava invano di richiamare passeggeri con una sorta di "venghino lorsignori venghino" rivolto ai passanti vicino alle due stazioni. Alla fine, l'Atm (già gravata, manco a dirlo, da un pesante deficit) decise che il mantenimento della monorotaia era troppo costoso, e il trenino si fermò definitivamente.
Nel 1972, per i lavori di prolungamento del sottopasso del Lingotto fino alla "radiale", venne decisa l'asportazione della linea in quel tratto, in seguito estesa a quasi tutto il tracciato (eccetto quello sul laghetto, tuttora esistente); infine, nel 1980, l'incendio con la distruzione del convoglio. Amen.

Censin

Si poteva benissimo lasciare il portone chiuso! Oggi come oggi, il lato "Castello" ha un senso di incompleto.
Ricordo anche che l'edificio ha anche un valore storico risalente al periodo medioevale (quando era davvero solo il "Castello di Torino"): vi fu infatti firmato, nel 1381, il trattato di pace tra le repubbliche marinare di Genova e Venezia ( il Pontefice aveva assegnato al Duca di Savoia il compito di "arbitro", per questo venne scelto quel luogo), che metteva fine a quasi un secolo di conflitti, con la spartizione delle zone d'influenza nel Mediterraneo; un fatto storico che meriterebbe di essere maggiormente ricordato!

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Censin

Si era già parlato della conversione a campi e orti dei giardini e parchi cittadini durante la guerra; anche prima, però, si era visto la campagna arrivare in città; qui sotto (foto Rino Turturro) vediamo una trattrice Fiat 0212 all'opera in piazza d'Armi, a scopo dimostrativo, nel 1920

Censin

Ancora una foto della già ricordata Latteria Svizzera al Valentino (foto Dario Lappato)




come si vede, aveva l'aspetto di tipico chalet alpino; intorno, nel prato, erano sempre al pascolo alcune mucche, regolarmente munte per avere sempre latte freschissimo





Fino a prima della guerra, era uno dei pochi posti in Torino dove si poteva degustare, ed eventualmente acquistare per asporto, latte veramente fresco, in un'epoca in cui non vi erano sistemi di pastorizzazione o sterilizzazione UHT; nelle latterie cittadine (dove il latte si acquistava sfuso, nella bottiglia o bidoncino portato da casa) la qualità lasciava sempre molto a desiderare, specie come freschezza; in un libro, l'autore, ricordando quando da piccolo abitava in via Misericordia, sottolineava l'odore di berlaita (latte mal conservato e inacidito) che si levava dalla latteria sotto casa.
Ecco cosa c'è oggi al suo posto: un locale ancora chiamato "Chalet"



in un altro libro, ambientato a fine 800, i protagonisti, in villeggiatura sul lago d'Orta, salivano apposta fino a un alpeggio ad alta quota solo per poter assaggiare latte fresco, appena munto....

Modestino Balabam

A seguito della costruzione della Manica nuova di Palazzo Reale il rinvenimento della chiesa di San Salvatore.



Qui durante gli scavi...con un po' di colore.

Z.G

Le aste non sono abbassate perchè non sono inserite sotto agli appositi ganci che si vedono. La posizione è molto "tirata" verso il centro della carreggiata perchè il bifilare del CTREA era più lontano dal bordo strada mentre quello più vicino era della linea 53 ATM

Deucalion

Segnalo anche in Via Parella negli ultimi anni, quando ci si è accorti che il ciottolato tornava su, l'hanno riportato in superficie, anche se Maps in quella via segna ancora il 2012, quando stava tornando su.
C'e anche l'incrocio di Via Maddalene con Via San Benigno e Piazza Cesare Abba

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Linea 6 Tram never dies

Icopix

Non per fare il precisino, ma quello è pavè....

Per "acciottolato" ritenevo si intendesse quello di via Favria (anche se questo non è originale, ma rifatto..);
di autentico acciottolato "originale" penso che ormai ne sia rimasto ben poco.
Prima del 2006 via Tesso lo era ancora (seppur parzialmente).
Forse qualcosa di originale lo si trova ancora in qualche tratto di controviale in corso Stati Uniti.

Tornando al pavè redivivo: nello stato di via Parella versa anche il primo tratto di via Roccavione, tra via Stradella e via Cardinal Massaia

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turtu63

pavè redivivo anche in via verolengo a fianco delle case popolari,alla destra di via viterbo verso largo borgaro;interessante notare che attualmente fa parte di un largo marciapiede;presumo quindi che via verolengo in quel tratto sia stata spostata di qualche metro, affiancando i giardini

Fabry Turin

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"Prima di Tutto: DORA e ZAPPATA"

Censin

Prendo atto; rimane comunque l'affollamento notevole del filobus, come attestato dalla foto, affollamento che sempre deve essere rimasto durante tutto il periodo dell'esercizio filoviario (1955 - 1980); quando frequentai la linea per motivi di lavoro (primavera - estate 1969), le corse in partenza da corso Francia verso le 14 (l'ora del cambio turno in quasi tutti gli stabilimenti serviti dalle tre linee della rete CTREA) erano stipate come sardine...