Breus

Ma infatti non era un'osservazione critica al tuo post, ma una semplice riflessione sul fatto che a volte si fanno questoni di lana caprina. Un conto è discutere sulla localizzazione spazio-temporale di un'immagini quando questa è incerta, un conto è rilevare errori irrilevanti.

Non mi riferisco a nessuno in particolare, ma sui forum spesso accade che appena uno formula un'ipotesi salta fuori qualcuno con quache obiezione. Dopo. Ben venga quando è fondata, ovvimente, ma tutta questa conoscenza prima dov'era? Chi non fa non sbaglia.

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I.M.H.O.

Censin

Si vede ancora la pista di pattinaggio a rotelle esistente alla diramazione delle ferrovie (quella per Milano e quella del Frejus), scomparsa con l'interramento del passante ferroviario.
si tratta infatti della parte Ovest del quadrivio Zappata (dalla cascina un tempo esistente in zona), come da sempre le Ferrovie chiamano il quadrivio che smista il traffico dalle linee di Milano e Modane verso Porta Nuova o Lingotto. Ora completamente interrato in tunnel.
Vi dovrebbe sorgere infatti la nuova stazione interrata "Zappata" del passante ferroviario.

Danilo Tancredi

Interessante. Ho intanto trovato una mappa degli anni '50, "ancora abbastanza leggibile". Se può essere utile, possiamo visionare le vie che hanno cambiato nome nel frattempo, in zona Mauriziano. In effetti, ricordando la didascalia della cartolina precedentemente visionata, anche corso Mediterraneo era più lungo di quello attuale. Bene, ho imparato qualcosa in più.

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Modestino Balabam

Farei parlare le immagini.

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Modestino Balabam

Sempre in tema di toponomastica qui una targa che vale doppio:

Viale Giacomo Curreno già Principessa Maria di Piemonte già dei colli inferiori

Le precedenti denominazioni sono presenti nella stessa targa che nel tempo ci ha restituito i segni del passato.

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Censin

Il cambio di nome a metà anni 60, assieme a corso Einaudi, per ricordare i primi due Presidenti della Repubblica (De Nicola deceduto nel 1959, Einaudi nel 1961).

Censin

Tra i tanti cinquantenari che vengono ricordati, vorrei ricordarne uno che ha cambiato non poco la nostra vita, almeno il modo di spedire la posta.
Il 1/7/1967 entrò infatti in vigore il CAP, il Codice di Avviamento Postale; nato in vista dell'automazione dello smistamento della corrispondenza, divenne utile fin da subito, dal momento che a ogni località veniva assegnato univocamente un codice numerico. Evitando così che, come successo fino ad allora, un addetto allo smistamento distratto recapitasse ad es. a Torino la corrispondenza destinata a Torino di Sangro (Chieti), Torno (Como), Toirano (Savona), Torgiano (Perugia).
A tutti venne recapitato nella buca delle lettere un libriccino contenente i CAP di ogni località; poichè però le grandi città come Torino vennero suddivise in più zone ciascuna con proprio CAP, venne anche posto nell'androne delle case un cartello contenente il CAP della zona, con preghiera di segnalarlo ai propri corrispondenti.
Con questo innovazione, l'Italia arrivava in ritardo rispetto a paesi come la Francia e la Svizzera, però molto in anticipo rispetto ad altri; in Spagna ad es. venne introdotto solo venti anni dopo, nel 1987 (come constatai trovandomi in loco in vacanza).

Censin

Dalla collezione Alinari, questa bella veduta di piazza Castello in direzione di palazzo Reale, degli ultimi anni 80 dell'800



notare un particolare interessante: sui binari tranviari lato piazzetta Reale, si nota un carro merci chiuso viaggiante su rotaie



quel fascio binari serviva da capolinea alle tranvie intercomunali per Moncalieri (inaugurata nel 1875) e per Gassino (inaugurata nel 1881); evidentemente all'epoca le due linee effettuavano servizio merci (soppresso vari decenni dopo, dopo che le linee erano già state elettrificate rispettivamente nel 1904 e nel 1908) utilizzando quello e altri carri.
Il capolinea venne poi soppresso nel 1928, con spostamento alla Gran Madre per la linea di Moncalieri e in corso Regina per quella di Gassino.

Censin

Ancora dalla collezione Alinari, sempre di fine anni 80 dell'800:
Porta Palatina



Mole Antonelliana, ancora con la guglia in costruzione



e Palazzo Carignano

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archicharles

Palazzo Carignano è ancora privo del fastigio con scritta aggiunto da Carlo Ceppi nel 1884

... come pure del timpano triangolare con oculo sottostante

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Breus

http://www.3confini.it/Foto%20Piossa...ramvai%201.htm

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I.M.H.O.

Modestino Balabam

Stadium fu anche questo.

Riobasco

Grazie di cuore, da parte di tutti noi giovani del forum, per aver condiviso le foto che hai scattato alla linea!

Breus

Ho anche alcuni scatti della Fell e della Rocket di Stephenson... ma contrariamente a Te, li ho fatti con la macchina del tempo...

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I.M.H.O.

Censin

Allora la casa era solo elettrica, non ancora elettronica e informatizzata!

Censin

Ironie a parte, vorrei che esistesse una macchina del tempo, per andare di persona a vedere le cose passate....
Io pero' il trenino di Orbassano l'ho visto davvero; peccato che non avevo l'eta' per fotografarlo!

Pupi11

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"Prima faccio e poi vi dico" (cit.)

Censin

Il capolinea delle tranvie interurbane in piazza Castello fu sempre piuttosto malvisto, sin da quando nacque; del resto, locomotive sbuffanti e fumanti nella piazza cuore della città non potevano essere molto ben accolte!
A lamentarsi erano soprattutto gli impiegati e funzionari della Prefettura, i cui uffici erano proprio sopra al capolinea; durante le manovre di composizione dei convogli, come pure alla partenza, lo sbuffo di fumo era notevole, come si vede nella foto



non si potevano aprire le finestre, con gli immaginabili inconvenienti specie nel periodo estivo (allora, aria condizionata e ventilatori erano ancora da inventare).
Si lagnavano pure i dipendenti della Real Casa addetti alla cura e manutenzione di Palazzo Reale, pure piuttosto vicini. Per non parlare del Teatro Regio, proprio di fronte: immaginiamoci in occasione delle "prime" o altri spettacoli!
Nel capitolato di concessione, era stato raccomandato che venisse usato carbone della miglior qualità, con poca emissione di fumo; ma sempre carbone era!
L'elettrificazione delle due linee, completata nel 1908, mise fine a questo problema; ma immediatamente ne sorse un altro, dovuto all'aumento del traffico delle bici e anche dei primi mezzi motorizzati; i trenini con le loro manovre non erano ormai più tollerati in pieno centro!
Nel 1928 una delibera del Comune stabilì la soppressione dei capilinea interurbani dalle zone più centrali, col loro arretramento; come già detto, la linea di Moncalieri venne attestata dapprima in piazza Vittorio, successivamente attorno alla chiesa della Gran Madre, mentre quella di Gassino si attestò in corso Regina all'altezza dei Giardini Reali.

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Censin

All'epoca, l'unica macchina fotografica in famiglia era quella di papà, una gloriosa Voigtlaender Bessa 6X6, splendido apparecchio, ma il cui uso prevedeva molta dimestichezza con profondità di campo, apertura del diaframma, tabelle di esposizione o esposimetro (arrivato più tardi) e tempi di posa; cose non alla portata di un bambino! Le pellicole erano costose, di capienza limitata (16 fotogrammi), costosi pure sviluppo e stampa...
La complicazione rendeva pressochè impossibili le foto istantanee, sul momento; da quando si decideva di scattare la foto al momento dello scatto passavano almeno cinque minuti, per via delle regolazioni!
Solo al compimento del decimo anno di età, ricevetti in regalo una Ferrania Ibis 4X6,5 (pellicola da 8 fotogrammi), a fuoco fisso, come fissi erano anche apertura di diaframma e tempo di posa (unici); le foto riuscivano bene pressochè solo con condizioni ottimali di luce, con cielo nuvoloso o all'ombra riuscivano di un grigio-nerastro uniforme. Però era possibile scattare "d'impeto", senza preoccuparsi di regolazioni; la macchina più adatta per un ragazzino.
Peccato che quando ricevetti il regalo, il 1/1/1959, il trenino di Orbassano aveva già smesso di circolare da due mesi...
Come invidio i bambini di oggi, che già a 6 anni o meno scattano foto con gli smartphone o altre "diavolerie"!
Ho già postato in passato le foto da me scattate con la Ferrania Ibis nel 1961 alla mostra floreale (Flor61) al Valentino (però papà brontolò per lo spreco, secondo lui, quasi di un intero rullino, per soggetti che riteneva inutili!).

Modestino Balabam

Altra mostra allo Stadium