Modestino Balabam

Come avevo previsto il restauro in atto nell'isolato di via Cesare Battisti angolo via Accademia delle scienze (lato opposto palazzo Carignano) ha fatto riemergere la vecchia targa di Via delle Finanze.



Prima.

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Danilo Tancredi

Via Stradella (nome attuale) vista dopo l'incrocio con Viale Madonna di Campagna -
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Censin

Infatti, l'apertura completa di via Genova, nel 1960, fu possibile solo dopo l'abbattimento di quanto restava della cascina La Splua (in realtà il rustico di un'antica tenuta, di cui già da molto tempo era scomparsa la villa padronale), situata esattamente a cavallo tra via Genova e corso Maroncelli; sia via Genova che corso Maroncelli poterono allora venire aperti, col senso unico per tutti i veicoli su via Nizza (direz. S) e via Genova (direz. N) e la costruzione del capolinea tranviario del 7 in corso Maroncelli (ereditato nel 1966 dal 15, e nel 1982 dall'1; ora in via di demolizione).

Censin

L'avevo già accennato in passato, ma siccome repetita juvant; le vie di circonvallazione erano in realtà due, concentriche, una all'interno e una all'esterno della cinta daziaria; quella interna era pattugliata dagli agenti daziari per sventare eventuali casi di contrabbando scavalcando il muro, o forandolo, o simili; quella esterna era analoga all'attuale tangenziale autostradale: era percorsa da chi doveva solo transitare da Torino senza entrare in città, o spostarsi alla prima barriera principale (quelle con l'esazione dell'imposta); doveva essere obbligatoriamente percorsa da greggi in transumanza, così come dai reparti militari in transito, con pezzi di artiglieria e munizioni, questo per motivi di sicurezza.

archicharles

veramente si scrive "iuvant"... scusate ma le cinghiate di latino dolgono ancora sulla mia schiena...

archicharles

Dal catalogo di materiale elettrico della ditta "Crespi & Garlasco", 1922-1923

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Vedi inserzione su ebay

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Modestino Balabam

Nello stesso luogo: Grande Emporio Calzature, 17-06-24.
A questo punto si può dire che sostituì l'attività Crespi & Garlasco.

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archicharles

basta chiedere...
però io non ho ancora capito dov'era questo posto...

Modestino Balabam

Corso Vittorio Emanuele II angolo via Carlo Alberto

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Riobasco

Censin sarà forse... juvantino?

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Breus

Buono a sapersi... dovevo giusto andare a prendere delle lampadine....

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I.M.H.O.

Censin

Al posto dell'attuale palazzo Priotti, costruito a fine anni 20 in quel sito.

andymont

Casa Priotti è del 1900/1901 quindi anteriore alle foto.


Quel basso edificio sta sull'angolo opposto di via Carlo Alberto (vedi la sede dei binari), quindi dove poi sorgerà il palazzo del cinema Corso che è del 1927.

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Modestino Balabam

Galleria Civica d'Arte Moderna.
Atrio.


Stesso luogo dopo il bombardamento del 20-11-1942.


Ricostruzione.

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Censin

Infatti, me ne ero gia' accorto e stavo per correggere.

Censin

L'edificio sinistrato era probabilmente recuperabile; si volle pero' ricostruire una sede piu' funzionale, radendo tutto al suolo e ricostruendo ex novo.

archicharles

Diceva Vittorio Viale, nel suo articolo su "Atti e Rassegna Tecnica" n. 7 del luglio 1953, riguardo all'edificio costruito su progetto dell'architetto Guglielmo Calderini per l'Esposizione d'arte del 1880: "quella costruzione innalzata per albergarvi una mostra di pochi mesi era restata in piedi per ben settantadue anni, e forse vi sarebbe rimasta per altrettanti e più, anche se non lasciava proprio tranquilli per la sua stabilità, costava un occhio per la manutenzione, e quel che è peggio, non conveniva alla conservazione e all'esposizione delle opere e agli scopi che deve proporsi ai nostri tempi una galleria di arte moderna".

Vedendo le foto (molto interessanti, non ne avevo mai viste), come dargli torto riguardo almeno all'ultimo punto?

E più avanti dice ancora: "poco mancò che il baraccone venisse, a tenore di legge, ricostruito così com'era"... un giudizio più moderno e coraggioso di molti di quelli espressi oggidì

Modestino Balabam

Un'analisi da addetto ai lavori mette in un'altra luce la demolizione della splendida, seppur vetusta, costruzione.
In questa immagine ci si rende conto come in effetti fosse obsoleta ad ospitare un museo moderno (per l'esigenze attuali): in effetti l'edificio fu eretto come padiglione d'esposizione delle belle arti e non come galleria permanente.
Forse si poteva recuperare, ma per altri scopi.



La statua che si vede all'interno dell'atrio nel mio post precedente si trovava nel giardino.
Fu rimpiazzata dal gruppo scultoreo dedicato a Vincenzo Vela.

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Censin

Gia', Napoleon dal barbe', ora davanti alle OGR.

roeslerfranz

L'inclinazione delle vetrine (o bacheche) a sinistra della porta è dovuta ad un cedimento reale della struttura o forse è solo una distorsione della fotografia?