marco[n]

La pagina di museo Torino chiarisce bene:
Quindi l'edificio attuale è di metà ottocento e prima la produzione di polvere da sparo era all'interno della città (cinquecentesca). Giusto? Non mi è solo chiaro dove fosse, prima, il Regio Arsenale

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Prima di tutto: Dora e Zappata. E finire Rebaudengo.

Danilo Tancredi

Attività in Via San Massimo 36 - (fonte: Suor M. Consolata Betrone) -
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Breus

Negli anni 80 del ‘500 viene realizzata una Fabbrica di polvere da sparo in borgo Dora. È però un opificio di piccole dimensioni, che non ha troppa fortuna, che rimane inattivo anche per lungo tempo. Nel periodo dell’Assedio da un contributo minimo, anche perché è buon gioco dei francesi rompere il canale che fornisce la forza motrice alle sue “piste”. Solo nel 700 la Regia Fabbrica delle Polveri e dei Nitrì viene a più riprese ampliata e potenziata, fino a diventare uno dei maggiori impianti della Città. Con lo scoppio del 1852 chiude i battenti e nei suoi spazi si insediano l’Arsenale per le costruzioni di artiglieria, alla sinistra del canale dei Molassi e sulla sponda destra la Manifattura privilegiata di nastri in seta. Le strutture attuali dell’Arsenale di borgo Dora, inclusa la caserma Cavalli, risalgono tutte agli ‘60 dell’800 e, a mio avviso, è una generalizzazione sbagliata far risalire l’opificio al 1580.

Il primo Arsenale di Torino si trovava in piazza Castello: Emanuele Filiberto la fabbrica dei suoi cannoni la voleva avere sempre sott’occhio. Successivamente l’Arsenale si trasferisce dove ancora oggi si trovano gli uffici dell’Amministrazione militare di via Arsenale, diventando un impianto di rilevanza europea. Quello di borgo Dora era specializzato nelle produzioni per l’Artiglieria, quali affusti, carriaggi, etc. anche se, effettivamente, nasce come distaccamento dell’Arsenale di Torino.

In quanto città Capitale Torino ospitava parecchi altri opifici militari. Uno dei più importanti era la cosiddetta Fucina delle canne da fucile, o fabbrica d’armi di Valdocco, che si trovava nel cuore di Spina 3 nell’area delle vie Caserta e Rosai. Inaugurata nei primissimi anni del Settecento produsse armi leggere da fuoco e da taglio per almeno duecento anni. Anch’essa rappresentò una delle maggiori iniziative preindustriali della Città.

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I.M.H.O.

Oscaruzzo

Vi segnalo questa iniziativa: http://openhousetorino.it/edifici/

Ovviamente gli edifici visitabili non sono spariti, altrimenti sarebbe difficile visitarli, ma alcuni hanno una storia sufficientemente interessante e penso possano suscitare l'interesse di molti frequentatori di questo thread

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turtu63

una lastra fotografica dal gruppo "il mercatino delle cartoline";una piazza Crimea vecchiotta
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turtu63

Grazia Carelli‎-Torino sparita su facebook

Giugno 1955: il Caffè degli Artisti di Via Po.,da almeno 36 anni bar Roberto
Foto: Archivio "Gazzetta del Popolo"
cosa che vengo a scoprire 36 anni dopo
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Danilo Tancredi

Da un documento del 1938 - Rione della Madonna di Campagna -
(Torino Sparita su Facebook - Utente: Laura Gaudenzi)
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Riobasco

Caspita, molto interessante, grazie per la segnalazione
Praticamente mi incuriosiscono quasi tutti gli edifici, ma penso tenterò di salire sulla torre Lancia (e scommetto che incontrerò Breus, che l'ha vista costruire )

Censin

Nelle due foto seguenti vediamo il casotto Est dell'ex Barriera di Nizza, con la piazza Carducci già formata, fotografato nel 1934, in occasione di un funerale, poco prima della sua demolizione





come si vede, dopo la soppressione della Barriera nel 1912, il porticato sul davanti era stato chiuso, per ricavarne a quanto pare negozi e botteghe; i casotti, come detto, ospitavano anche magazzini comunali.
La definitiva demolizione dei casotti delle barriere ottocentesche era stata decisa negli anni 30, in vista di una "riqualificazione" delle piazze nate dalla soppressione delle barriere (Carducci, Bernini, Crispi, Borromini, ecc.)(per piazza Crispi uno era stato conservato, convertito a bagni pubblici, demolito poi negli anni 50); dopo l'abbattimento degli edifici, i lavori però si fermarono, forse per le vicende belliche (prima la guerra di Etiopia, poi l'intervento nella guerra civile in Spagna, infine la seconda guerra mondiale) che dirottarono tutte le risorse in quelle direzioni; ripresero soltanto nel dopoguerra, con la creazione in piazza Carducci (1954 - 1955) della rotonda rimasta fino ai recenti cantieri della metro, e in piazza Borromini dell'area mercatale tuttora esistente.

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Censin

Ah, il Mottarello! Era il gelato che in quegli anni andava per la maggiore.

Censin

Attorno al "giro" del 12 (e anche del 16, tuttora esistente), fino a metà anni 60 è ancora esistita la "Birreria Bavarese".

Censin

La guerra d'Etiopia fu, tra l'altro, la prima "occasione" in cui si ricorse ad un aumento delle accise sui carburanti (benzina e gasolio) per fronteggiare le maggiori spese; un "vizietto" purtroppo divenuto poi abituale, a prescindere dai cambiamenti di regime, di forma istituzionale, di governi, ecc. (ricordiamo solo, tra i tanti pretesti, l'alluvione in Calabria negli anni 50, quella di Firenze nel 1966, il terremoto del Belice nel 1968, quello del Friuli nel 1976 e poi dell'Irpinia nel 1980; un elenco purtroppo tutt'altro che esaustivo!).

torinoit

Questa è la lista più esaustiva.

Tanti soldi per i vari disastri ambientali che si sono succeduti negli anni (niente per la Calabria) e tanti soldi per il contratto dei ferrotranvieri e l''acquisto di bus ecologici (almeno questa potrebbe essere giustificata).

E poi ogni regione si è fatta, autorizzata dal governo centrale, la propria accisa: questa quella del Piemonte.

Breus

Ah con gli anziani quanta pazienza ci vuole. Si confondono, vivono nel loro mondo... Rio io la Lancia non l'ho vista costruire, ma demolire....

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I.M.H.O.

turtu63

Grazia Carelli‎--Torino sp su facebook


1954: Lavori in piazza Carducci
Fonte: "Torino rinasce"
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turtu63

Marzia Gallo Astec

Chiamata "la Cattedrale", è un'ala delle OGR (Officine Grandi Riparazioni delle Ferrovie dello Stato) scattata da me una decina di anni fa quando ancora era in stato di abbandono
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Censin

I lavori si "combinarono" con l'istituzione del senso unico tranviario su via Nizza (direzione Sud) e via Genova (direzione Nord) per le linee 1,7 e 21. Il doppio binario in via Nizza rimase solo per il 7 tra via Millefonti e piazza Bengasi, fino all'istituzione dei sensi unici per tutti i veicoli nel 1961.

turtu63

Lanfranco Antonioli.to sp.su fb

OGR nel 2010
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turtu63

Paolo Arlandi--- La 691 non era fatta così in quel punto, le ruote erano molto più alte, l'asta di comando della distribuzione era molto più corta e.... non ha mai potuto raggiungere Torino, per via del carico assiale sul ponte del Ticino. Le 746 erano rare a Torino ma potevano arrivarci.

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Censin

Gia', il ponte sul Ticino, a un solo binario, in comune con la strada, storica strozzatura sulla Torino - Milano, fino a qualche decennio fa.