archicharles

Beh, è comprensibile che ti sia servito un po' di tempo per superare il blocco psicologico a postare tutte queste foto in bianconero...

Battute idiote a parte, grazie mille per la condivisione di tutto questo materiale magnifico; credo che il tuo cd fosse quello pubblicato in occasione della mostra alla GAM, dove io avevo solo comprato il catalogo ridotto...
Successivamente avevo comprato qualche riproduzione di foto della provincia, ma i prezzi erano parecchio alti anche per quelle.

Attendo con ansia i tuoi post
Guarda anche messaggio privato

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Toro1958

... le immagini su FB sono simili all'originale (non certo il massimo ...) ... ho provato ... non c'è differenza, anche sul CD, pur molto nitide, non sono assolutamente "grandi" ... sorry

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Censin

Se nel tempo i numeri civici non sono cambiati, la palazzina andò distrutta nei bombardamenti bellici che sventrarono letteralmente tutta l'area tra corso Vittorio e via Calandra; infatti, la ricostruzione postbellica ha innalzato grandi palazzoni, allargando anche il primo tratto di via Calandra.

https://www.google.it/maps/place/Cor...886281!6m1!1e1

Censin

Dovrebbe essere dove ora sorge il Collegio Universitario

https://www.google.it/maps/@45.05840...8i6656!6m1!1e1

paolobon140

Fra il 12 e il 27 aprile 1933 si tenne a Torino la "Mostra della Moda" organizzata dall'Ente autonomo mostra permanente nazionale della moda

I padiglioni furono innestati sul vecchio Palazzo del Giornale sul Valentino e affidati nella realizzazione agli architetti Cuzzi, Levi-Montalcini, Morbelli, Grandi e Vaccaro. Dei padiglioni e della loro struttura e orgaizzzazione si parla diffusamente in "La Mostra della moda italiana a Torino" di "Architettura" 1933 - XI giugno fascicolo VI
ho selezionato due foto che mostro a voi torinesi anche se immagino che le foto siano già passate nonostante io non ne trovi traccia.

Colpisce, come del resto mi accade sempre di osservare nel leggere questi documenti, l'eccezionale modernità di quegli spazi e costruzioni degli anni Trenta.

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Sufficit Animus

Breus

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Mi permetto di segnalare l’uscita in questi giorni del suddetto volume per tre buone ragioni:

La prima. Un volume che descrive nei dettagli l’epopea di oltre 160 raccordi ferroviari cittadini non può passare inosservato ai lettori di un tread che si chiama Torino Sparita. Badate che non si tratta di un’opera di interesse esclusivamente ferroviario, ma un vero testo sulla storia industriale e di geografia del territorio. Esso non si ferma alla sua descrizione, ma fornisce risposte alle tante domande che la narrazione degli eventi suscita.

La seconda. Il volume non è solo esaustivo e dettagliato, ma improntato con rigore scientifico veramente inusitato in un’opera amatoriale. Non un rigo è affidato a ricordi personali (e spesso contraddittori e confusi) o informazioni raccolte per sentito dire. L’intero contenuto si basa invece su un meticoloso e lunghissimo lavoro di ricerca in archivio, come testimonia l’imponente apparato di note che correda ogni capitolo. La capacità di poter dimostrare la fonte esatta dei contenuti è una virtù rara anche tra le opere che della storiografia ufficiale, ma pressoché unica negli altri casi.

La terza. Il volume è confezionato in modo elegante e ricco di fotografie rare e spesso inedite. Ogni raccordo, senza eccezioni, è documentato, oltre che da una notevole mole di informazioni, da una o più mappe che permettono di individuarlo e inquadrarlo senza difficoltà, e, quando possibile, da immagini. Se infine pensate che le oltre 500 pagine, da centellinare una per una, vengono fornite al prezzo di € 35… bè vedete voi.

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IMHO

turtu63

Villa Fantazzini a Torino, 1900-1910 ca
upload immagini

leopoeto

Ero entrato allora, al tempo di questo post nella tua pagina feisbuc ed avevo trovato delle foto straordinarie di cui devo ringraziarti, ma ora mi chiede di iscrivermi per vederle. Sai tu dirmi perché?

Toro1958

... non lo so ... la mia pagina è "libera" per TUTTI ...

ace of spades

porta Susa fine anni'60 almeno mi pare

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http://killerinthesun.blogspot.it/

ace of spades

Piazza Statuto 1909

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http://killerinthesun.blogspot.it/

CharlieDelta62

vero
del resto l architettura razionalista italiana (non vorrei dire vaccate, ma mi lancio in questo breve raginamento ) ispira sempre una certa aria di modernita' , tant'e' vero che ha molti richiami e piace ancora molto anche ai giorni nostri (almeno per quanto mi riguarda)

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CharlieDelta62

peccato per il logo-profilo
....scherzo...

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FaseREM

Qualcuno l'ha identificata? Mi pare di averla già vista ma è anche vero che i villoni di quegli anni tendono ad assomigliarsi un po' tutti.

Ho fatto qualche ricerca sull'archivio della Stampa e i Fantazzini erano una famiglia di industriali e militari originari della Valsesia. Ho provato a cercare qualche necrologio per identificare almeno la parrocchia ma nisba. Ovviamente il sospettato n.1 è l'isola pedonale della Crocetta.

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Secondo me.

CharlieDelta62

...eh, dallo stile mi sa proprio di si.....

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https://www.flickr.com/photos/cdeor62

FaseREM

Per ora non ho ottenuto nulla aguzzando la vista:

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Secondo me.

feltip83

mi pare molto interessante, ma non riesco a trovarlo... tu sai darmi qualche dritta?

Breus

Per motivi di opportunità Ti ho risposto privatamente, come farò con altri forumer eventualmebnte interessati.

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IMHO

Censin

La foto è stata scattata dopo una grande nevicata, come ve ne furono diverse nella seconda metà degli anni 60; una la ricordo a metà gennaio del 1969, quando, ricordo, trovandomi per lavoro in zona Madonna del Pilone, fino a sera rimasi letteralmente bloccato, perchè la neve caduta in corso Casale e dintorni impediva la circolazione di tutti i mezzi, autobus 61 compreso! Potrebbe quindi trattarsi di quella...
Notare, nella foto, il fervore degli addetti allo sgombro di neve, intenti a ripulire il più presto possibile le strade per tornare alla normalità; nell'occasione che ho detto, i cumuli di neve lungo le strade c'erano ancora nella prima decade di febbraio!

Censin

Bella foto aerea (?) del vecchio Stadium; lo vediamo, con in primo piano le OGR ferroviarie (non si capisce se il passante ferroviario fosse ancora col "piano del ferro" a raso, oppure se fosse stato già abbassato in trincea, quindi dopo il 1927); sullo sfondo, i "villini" della Crocetta.

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