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Old November 13th, 2015, 11:49 AM   #20461
turtu63
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Originally Posted by archicharles View Post
Ma non è quello dell'AMMA in via Vela? Mancano gli avancorpi laterali, però le cornici (e il numero) delle finestre sembrano quelle.
pensavo anch'io ,ma di solito non azzecco mai
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Old November 13th, 2015, 11:55 AM   #20462
cityto
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Estratto de LA STAMPA DELLA' SERA . lo Dicembre 1§32 -
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Abissi marini . sulle sponde del Po Dolce Valentino. Anche nei meriggi idi dicembre, quando il sole è riuscito a fitgare la nebbletta col lavoro di tutta una mattinata, è delizioso aggirarsi per quel viaU, tra gli alberi spogli ed i prati lucenti di umidità. L'altro giorno passeggiavamo presso 11 ponte Isabella, godendoci la vista sèmpre incantevole della collina di fronte. Ecco un capannello di gente sulla sponda del fiume, intenta a guardare verso l'acqua. Che c'è? Niente di speciale: degli uomini che pescano con la «bilancia». Ma ad osservarlo attentamente 11 gruppetto del pescatori appare molto diverso dal solito. Essi hanno con loro, sulla proda erbosa, degli strani recipienti slmili ad inaffiatoi; dirige le operazioni un signore anziano con gli occhlaili; vengono da ossi ogni tanto sobrie battute di un linguaggio ohe un orecchio esperto riconosce subito per schietto bolognese. Ad un tratto il distinto ed intento signore si volge e ci riconosce. — Come va la pesca, commendatore? — Poca roba, poca roba. Adesso smetto. E 11 comm. Amadori — (poiché si tratta di lui in persona — si inerpica fino al viale, ci stringe la mano, si dà una pulitina agli occhiali col fazzoletto. '— Viene a dare un'occhiata al miei sinici? ~ Volentieri. Ci Incamminiamo cosi verso l'Aquarium, che eleva tra le piante la sua sobria mole dalle linee modernissime, sotto le muraglie e le merlature rogge «lei Castello Medioevale. Una visita sXVAquarium, anche se non è la prima, è sempre ima sorgente di nuove meraviglie. La costruzione costituisce una preziosa eredità della Esposlzione del '28. Quando il prof. Amadori fu chiamato ad allestire questo acquarlo, egli fece le cose col suo inestinguibile ardore da appassionato, nutrendo in cuor suo, più che la speranza, la certezza che il bel lavoro non dovesse avere la vita di una sola stagione. Infatti, proprio mentre l'acquarlo — a esposizione chiusa e a padiglioni smontati — stava per ricevere l'ultimo irrevocabile sfratto dal parco, 11 conte Paolo Thaon di Revel, da poco assunto alla carica podestarile, disponeva saggiamente che la nuova attrazione del Valentino rimanesse per sempre al suo posto. E a questo posto, accanto al suo ennesimo acquario, è rimasto anche il prof. Amadori, originalissima tempra di scienziato e di autodidatta, bolognese puro sangue, architetto e naturalista, noto in tutta Europa per la sua competenza nel campo ittiologico. Gli acquari da lui costruiti superano la ventina; importanti specialmente quelli di Parigi, di Londra e quello più recente di Barcellona che oggi è il più grande d'Europa. Molti concittadini ricorderanno il magnifico acquario torinese allestito per l'esposizione del 1011 : anche quello fu opera dell'Amadori, il quale, come si vede, non è alla sua prima affermazoine sulle rive del Po. Ma il prof. Amadori ha diretto per 7 anni anche Io Zoo di Roma, e si può anzi dire che lo abbia salvato, perchè — assuntolo In istato fallimentare e con le bestie in pessime condizioni — lo ha ri messo nelle mani del Governatorato in situazione tale da non dover temere confronti con i giardini zoologici delle maggiori capitali. Al fianco di cosi dotta e simpatica guida iniziamo dunque 11 giro della galleria circolare dell'acquario, ai cui lati si trovano le più straordinarie .< vetrine » che si possano immaginare. Per... non far torto al fiume regale che scorre a poche decine di metri di distanza, cominciamo dai pesci d'acqua dolce. Ecco i lucci, lunghi, bruni, quasi Immobili nella loro vasca. Si direbbe che abbiano sguardi sentimentali e sognanti. Ma fanno gli gnorri. Se capita loro a tiro un pesciolino vi si avventano addosso con un guizzo rabbioso. Accanto sono le trote americane, di un magnifico colore rosso dorato. Alla luce che piove dall'alto il loro occhio splende come un rubino vivo. Seguono gli ori}lamina gKpponesi, rossi, d'oro e d'argento, cosi detti per le pinne e le code lunghe e flessuose, che li fanno assomigliare a signore in abito da sera. Sono pesci ornamentali rarissimi: a Parigi sono stati pagati Olio a 5000 franchi l'uno. Vediamo poi brune flottiglie di tinche; il persico-sole che sembra di madreperla gemmata; i ciprini della Cina, importati nell'Emilia due secoli fa; tartarughe d'acqua dolce, bronzate c tardigrade. Una vetrina più grande ospita delle enormi carpe di Galizia, pesce gustoso a mangiarsi, molto prolifico, la cui redditizia coltura va prendendo piede nelle risale piemontesi. La carpa cresce di 600-700 grammi in un anno, e giova alla risaia perchè col muso va continuamente rincalzando le pianticelle dei riso. Ecco le esili ed iridate albarelle di lago, e poi la più cornane fauna del Po: barbi, scardafe, trioltrl, cavedani, triglie, eoe. Per essi il prof\ Amadori ha creato degli ambienti subacquei in tutto simili ai gorghi, dei nostri fiumi. Vicino è la bottatrice, pesce sanguinario del Lago Maggiore, che rifiuti pesciolini morti cibandosi esclusivamente di carne viva. Seguono le trote-fario, a gemme rosse; la trota lridea, picchiettata d' acciaio; il pesce-gatto o pesce-siluro, con lunghi baffi a bastoncino, capace anche di dare la scossa elettrica... Vediamo quindi le comuni e ghiotte anguille; alcuni voracissimi persicitrota. DI questi ve np è uno ferito alla bocca, per la violenta con la quale si è gettato sulla preda vicina al muro... I persici-trota sono grandi riproduttori. In una cinquantina quest'amo hanno prodotto circa un milione di avanotti che sono stati immessi nel Po. Passiamo ai pesci di mare, che qui vivono In acqua artificialmente salata con sale marino {prezzo. Le imitazioni di fondi marini costruite dal professore Amadori sono veramente mirabili, e certo 1 pesci possono tranquillamente illudersi di trovarsi a casa propria. L'ammirazione, lo stupore di chi osserva, crescono a dismisura sostando davanti a queste vetrine. Non è possibile descrivere l'aspetto e la vita delle rosse attinie, delie cicale di mare, del paguri, del ricci, delle metelle, delie gorgonie (sembrano cespugli e sono colonie di animaletti) li tutti i pesci, molluschi e crostacei che si trovano qui raccolti. Bisogna vedere. Ecco gli anemoni, che sembrano fiori, e muovono continuamente del tentacoli fatti come petali di crisantemo. Tra gli anemoni e le spirographis Spallanzani (queste simili a pianticelle dai rami terminanti in flocchi vibratili), girano lentamente le calappe granulate, dette anche granchi-facchini, perchè trasportano Bpesso spugne od altro sulla schiena. Conosciamo poi "gli scorfani, pesci dalla pelle butterata come rospi e dalle smorfie mostruose, ma di una stupenda varietà di colori. Il prof. Amadori li definisce « capolavori dell'oreficeria naturale ». Troviamo il gambero marino, dalle terribili tenaglie, le aragoste, le menole ametista, i golius tigrati, i trachinus che feriscono con le pinne, il tordo di mare, il Labrus festività, lo Sciarrano Scriba., che ha strani geroglifici sulla schiena, il pesce-angelo, le flessuose donneile dai colori più smaglianti che ci siano, l'irrequieto sarago zebrato, la salpa, la numerosa famiglia degli sparoidi. E poi 1 cefali, le tartarughe marine, i gattucci di mare che si muovono solo di notte, le grosse granzevole (crostacei deliziosi a mangiarsi), le orate, i brillantissimi branzini, il Pavus festività striato di rosso e di azzurro, 1 gronghi plumbei, le spa¬ ventose murene simili ad anguille bruno-dorate. A proposito delle murene 11 prof. Amadori ritiene che sia da sfatarsi la leggenda di questi pesci nutriti dai romani con carne umana. Sono però terribili se mordono, velenose anche per l'uomo: ì pescatori le temono come vipere. L'interessantissimo giro è finito. L'acquario, che è piccolo in confronto ad altri, contiene però oltre 200 qualità di pesci. Rimane da vedere, in un angolo a parte, la coppia di foche vituline (polari) giunta a Torino da pochi mesi, primi esemplari di questa specie importati in Italia. Le altre foche, quelle che si vedono nel baracconi, sono del Pacificò e provengono dalla California. Le due focile, maschio, e femmina, sono in eterno amore, e fanno festose accoglienze al visitatori i quali non lesinano loro l'offerta dei pesciolini che 11 custode ha sempre pronti. Uscendo dall'acquario ci si ritrova attoniti e stupefatti, come se si venisse da un fantastico mondo ignorato del quale due ore prima non-si sospettava neppure l'esistenza. M. Car. Fulminato
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Old November 13th, 2015, 05:59 PM   #20463
Censin
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Per la verità, secondo quanto letto su "La Stampa", l'acquario del Borgo Medioevale era andato presto in decadenza (sembra un destino comune a tutte le cose nate con le esposizioni, vedi monorotaia, PalaLavoro, ecc.); all'inizio degli anni 40, le specie ancora ospitate erano ben poche; arrivò poi la guerra, con i bombardamenti, e i successivi vandalismi negli "anni bui" dal 1943 al 1945; nel dopoguerra non restò che demolirlo.
Ecco ancora una volta come si presentava all'esterno



e come si presenta ora lo spiazzo su cui sorgeva, ottenuto spianando un a precedente collinetta



Una precisazione personale, da "vecchietto" quale sono: da che ricordo (1952 - 1953), lo spiazzo l'ho sempre visto già così, sgombro; evidentemente il vecchio acquarium, diventato ormai probabilmente un rudere, venne abbattuto in precedenza!

Last edited by Censin; November 13th, 2015 at 06:14 PM.
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Old November 13th, 2015, 06:10 PM   #20464
Censin
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Acquario di Torino:


1950 i biglietti dell'acquarium:

Sono databili al 1950 circa dunque si presume che la sua attività venga ancora svolta



Probabilmente, si riferiscono all'acquario realizzato in piazza Vittorio per l'annuale fiera commerciale, come dall'articolo de "La Stampa"

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Old November 13th, 2015, 07:22 PM   #20465
Toro1958
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Per gli "appassionati" del genere: locomotiva MFP 422 009 - carrozze Satti B100 - Torino Dora - 8 giugno 1997


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Old November 13th, 2015, 08:28 PM   #20466
QS-TANZ
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capolinea del 20

Infinite grazie Censin. Non avevo mai visto la planimetria della guida Paravia. Pensa che io credevo che l'inversione , il 20 la facesse su piazzale Motta, anche perché lo spazio c'era per impiantare un generoso anello di binari. Invece si preferì l'itinerario di via Romani e via Asti.
Foto non ho, purtroppo! Comunque, il capolinea del 20 in borgo San Paolo era un normale capolinea ad anello su corso Racconigi, come vediamo dalla cartina



La linea 20 la ricordo appena: avevo appena compiuto 6 anni quando venne soppressa e sostituita con l'H! Ricordo vagamente il capolinea precollinare alla Villa della Regina, con l'anello di capolinea attraverso corso Quintino Sella, via Romani, via Asti, che nel 1937 aveva sostituito il precedente a triangolo d'inversione, come quello visto per il 22







ricordo anche che in piazza San Carlo tagliava la piazza sul lato Nord verso via Roma, andando da via Maria Vittoria a via Santa Teresa; unico attraversamento tranviario rimasto, chissà perchè, dopo il rifacimento di via Roma, che voleva bandire del tutto binari e fili dalla nuova via! Per la verità, dopo il bombardamento del 1942 che aveva distrutto il palazzo d'angolo tra via Santa Teresa e via Pietro Micca (dove ora sorge il torrione), la linea era stata deviata su via Pietro Micca - piazza Castello - via Po, deviazione che forse si voleva definitiva; l'utenza però non aveva gradito e perciò, dopo molte proteste, nel 1949 era stato ripristinato il percorso originario.
La linea venne soppressa, come già detto, nel 1955 per la pericolosità del tratto sull'acclive via Villa della Regina, che aveva visto più volte tram "impazziti" scendere senza freni per la via; in un caso, deragliando all'altezza della Gran Madre, e finire la corsa contro il parapetto del Po, che fortunatamente aveva tenuto![/QUOTE]
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Old November 14th, 2015, 11:53 PM   #20467
giuseppe tubi
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Originally Posted by Oscaruzzo View Post
Su FB si è giunti a identificarla come una Breda 691 che pare fosse "la cosa più grossa" in dotazione alle FS.

Il Museo della Scienza e della Tecnica a 130km a est di Torino ne ha un esemplare http://www.museoscienza.org/dipartim...in=ST120-00376

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Old November 15th, 2015, 05:59 PM   #20468
Censin
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Originally Posted by QS-TANZ View Post
Infinite grazie Censin. Non avevo mai visto la planimetria della guida Paravia. Pensa che io credevo che l'inversione , il 20 la facesse su piazzale Motta, anche perché lo spazio c'era per impiantare un generoso anello di binari. Invece si preferì l'itinerario di via Romani e via Asti.


Il piazzale era originariamente più piccolo di come è attualmente; lo vediamo in questa foto, del 1927, che mostra il capolinea del 20 ancora a triangolo d'inversione ("cappello da prete", lo avevano ribattezzato i tranvieri)



Vediamo anche la via Villa della Regina con le alberate e siepi ai lati; dopo la soppressione del tram 20, nel 1955, anche la via venne allargata, sopprimendole, diventando come la si vede ora.
Vediamo ancora, davanti al muro dell'Opera Pia Lotteri, il casotto del dazio, coperto da edera o altri rampicanti, ormai non più in uso dopo l'allargamento della cinta daziaria del 1912. Non ricordo di averlo mai visto; probabilmente, venne abbattuto proprio con la costruzione dell'anello di binari del capolinea, nel 1937.
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Old November 15th, 2015, 06:10 PM   #20469
Censin
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Originally Posted by Censin View Post
Per la verità, secondo quanto letto su "La Stampa", l'acquario del Borgo Medioevale era andato presto in decadenza (sembra un destino comune a tutte le cose nate con le esposizioni, vedi monorotaia, PalaLavoro, ecc.); all'inizio degli anni 40, le specie ancora ospitate erano ben poche;
C'è da dire che l'acquario è una "cosa viva"; che va curata, con le specie che ospita, rinnovando gradatamente le specie che si estinguono per cause naturali, ecc.; altrimenti la decadenza è inevitabile!
Andando un po' OT, ricordo che nel settembre del 1988, trovandomi a Livorno, visitai l'acquario cittadino "Diacinto Cestoni" sul lungomare, citato in tutte le guide turistiche della città; e fu un'autentica delusione: la maggior parte delle vasche era vuota, nelle rimanenti nuotavano pochi pesciolini quasi invisibili. Rimpiansi di aver "sprecato" i soldi del biglietto d'ingresso! Evidentemente, non era ben tenuto!
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Old November 15th, 2015, 06:14 PM   #20470
Censin
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Originally Posted by giuseppe tubi View Post
Interessante esempio di locomotiva "carenata", piuttosto rare in Italia, come già accennato in una precedente discussione! La "cimice" (così era stato soprannominato il distintivo del fascismo, il fascio littorio) sul davanti ne denota immancabilmente l'epoca.
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Old November 15th, 2015, 08:36 PM   #20471
turtu63
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Il 20 aprile 1906 arriva a Torino, con quattro treni speciali, la troupe d'indiani di Buffalo Bil, il colonello William Frederick Cody; il circo si accampò in Piazza d'Armi e rimase a Torino quattro giorni

hostare immagini

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Old November 15th, 2015, 10:20 PM   #20472
archicharles
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Due immagini del vecchio mattatoio in zona Palagiustizia, sempre da "Torino sconosciuta"


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Old Yesterday, 12:57 PM   #20473
Oscaruzzo
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Originally Posted by QS-TANZ View Post
Adesso speriamo in un colpo di.......fortuna pazzesco che ci faccia trovare qualche foto o cartolina del capolinea del 20 in corso Racconigi angolo via Frassineto.
Sul gruppo FB qualcuno ha trovato questa!



Qui il post: https://www.facebook.com/photo.php?f...type=3&theater
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Old Yesterday, 02:48 PM   #20474
archicharles
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Originally Posted by Oscaruzzo View Post
Sul gruppo FB qualcuno ha trovato questa!



Qui il post: https://www.facebook.com/photo.php?f...type=3&theater

e vi stupite ancora? Qui basta chiedere
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Old Yesterday, 03:11 PM   #20475
Oscaruzzo
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La cosa divertente è che si tratta di un puro caso: la foto è stata postata con un messaggio tipo "chi saprebbe localizzare questa foto?"
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Old Yesterday, 05:56 PM   #20476
Censin
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Ancora foto di via Villa della Regina; qui la vediamo dalla Gran Madre





e qui sotto vista quasi in cima; infatti si vedono in primo piano gli edifici dell'Opera Pia Lotteri



in quest'ultima foto, la Villa della Regina è ancora indicata come sede dell'Istituto Figlie dei Militari; siamo quindi ai primi anni del 900.
Il tram che si vede nelle foto non è il 20, ma il suo "predecessore": una navetta gestita dalla "Belga", che collegava la piazza della Gran Madre al piazzale della Villa, coprendo tutti i 600 metri della via. La linea 20, infatti, come denota il numero indicativo "alto", nacque nel 1924 dall'incorporazione della rete della Belga in Atm, fondendo la navetta con parte della linea "di Porta Susa", creando quindi una linea che andava da Porta Susa alla Villa della Regina; il prolungamento verso borgo San Paolo, scavalcando la ferrovia sulla passerella, arrivò poi nel 1928.
Le foto, specie l'ultima, mostrano la bellezza "romantica" del viale alberato, in parte con siepe, purtroppo perduta con l'allargamento della via, seguito alla rimozione dei binari tranviari e degli alberi; lo posso testimoniare avendo ancora visto la via allo stato d'origine come nelle foto (l'allargamento risale a fine anni 50 - inizio 60).

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Old Yesterday, 05:57 PM   #20477
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Due immagini del vecchio mattatoio in zona Palagiustizia, sempre da "Torino sconosciuta"

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Che funzione aveva quel proto-grattacielo?
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Fluctuat nec mergitur
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Old Yesterday, 05:59 PM   #20478
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Per gli "appassionati" del genere: locomotiva MFP 422 009 - carrozze Satti B100 - Torino Dora - 8 giugno 1997


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Locomotiva_FS_422
Museo_Ferroviario_Piemontese
Nel 1946 la 422.009 (costruita da Hanomag nel 1911) e la 422.022 (costruita dalla stessa fabrica nel 1913) furono acquisite dalla Società Funivie di Savona per il servizio di manovra di treni di carbone nel proprio impianto di Bragno, presso San Giuseppe di Cairo, fino al 1973. Messe fuori servizio vennero acquistate dal Museo ferroviario piemontese. La 422.009, sottoposta tra il 1990 e il 1995 a una Grande Riparazione della durata di 4500 ore, è visitabile presso la sede di Savigliano, la 422.022 è accantonata.
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c'è chi legge la storia... e chi la scrive...
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Originally Posted by The Cyclist View Post
Che funzione aveva quel proto-grattacielo?
Se non sbaglio era il "grattacielo" della Telecom, divenuto poi "Palaprovincia" dal 2008...
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Torino non sta mai ferma!...beh...quasi mai, insomma...:D

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Old Yesterday, 06:03 PM   #20480
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Originally Posted by Censin View Post
Interessante esempio di locomotiva "carenata", piuttosto rare in Italia, come già accennato in una precedente discussione! La "cimice" (così era stato soprannominato il distintivo del fascismo, il fascio littorio) sul davanti ne denota immancabilmente l'epoca.
Nel 1938 alla 691.026 venne applicata una carenatura aerodinamica, seguendo un po' la moda del tempo, ritenendo che con essa sarebbe aumentata la velocità. Tuttavia il miglioramento del Cx alle velocità raggiunte dalla locomotiva non presenta variazioni tali da compensare l'effetto dell'aumento di massa della macchina. Pertanto a causa del deludente risultato nel 1943 venne riportata all'aspetto originale.
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c'è chi legge la storia... e chi la scrive...
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