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Old August 5th, 2015, 06:00 PM   #19501
Beato Angelico
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Originally Posted by Paolo98.To View Post
Impressionante davvero!!
Quindi questa sarebbe dovuta essere la facciata del nuovo duomo neoclassico...



Da amante dello stile dell'epoca dell'Antonelli devo dire che come progetto mi piace un sacco... ovvio che preferisco mille volte la piazza com'è ora...
Compreso il Palazzaccio?

Personalmente sono contento che non sia stato sventrato l'unico (o quasi) edificio d'epoca rinascimentale presente in città (anche se, per la legge del contrappasso, forse gli sarebbe stato bene, visto che per venire edificato fu demolito il monumentale complesso delle tre basiliche paleocristiane di cui sono ancora visibili numerosi resti, praticamente unico), però immaginatevi un simile edificio antonelliano non al posto del Duomo, ma di fronte, al posto del Palazzaccio, magari dedicato a sede della Biblioteca Centrale, con stile e ordine architettonico in dialogo con la Porta Palatina e le mura romane...

Invece ci dobbiamo tenere l'obbrobrio.

EDIT: mi accorgo ora che l'idea prevedeva di riedificare il Duomo in piazza Castello, ma non importa, il mio ragionamento vale lo stesso.
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Old August 5th, 2015, 11:05 PM   #19502
mark2
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Salve a tutti, scusate se riprendo alcuni vecchi post ma è solo da alcune settimane che sto scorrendo tutti i post di Torino Sparita.
In riferimento ai seguenti post di Icopix: 17704,3894, 3779,17710 che riguardano la ferrovia Ciriè-Lanzo, la ricerca riguardava i vecchi caselli della tratta urbana della ferrovia Ciriè-Lanzo. Il casello n. 4 era stato già trovato e fotografato. mancavano allo appello i caselli n. 5 e n 6.
Per quanto riguarda il n. 6, del quale era stata postata una foto di fine '800, si trova in Corso Garibaldi a Venaria appena dopo aver superato il ponte sulla tangenziale di Torino, sulla destra oltre i binari della ferrovia che in quel tratto corrono in superficie a lato della strada, prima di abbassarsi nella trincea dove si trova la stazione di Venaria.
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Old August 5th, 2015, 11:13 PM   #19503
mark2
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Proseguo in questo altro mio post la descrizione della localizzazione del casello n: 5.
Come intuito da Icopix , come si vede nella foto aerea di Google e come riportato nella vecchia cartina stradale Paravia è individuato come edificio 279 in Corso Grosseto angolo Corso Lombardia, di fronte alla area cani recintata, ed avente come indirizzo il numero civico 245 di Corso Lombardia. Non ho raggiunto i 10 post perciò non posso ancora allegare foto. Appena mi sarà consentito cercherò di postare finalmente le rispettive foto!
Grazie molte per la vostra attenzione e complimenti per il forum!
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Old August 5th, 2015, 11:37 PM   #19504
archicharles
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AVVISO: i poco propensi alla lettura di messaggi lunghi sono pregati di passare al prossimo post

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Originally Posted by Beato Angelico View Post
La Cappella del Guarini è su qualunque libro di Storia dell'Arte, uno dei pochi monumenti torinesi ad esserci (perché purtroppo siamo sottovalutati anche lì, e un po' più di spazio all'architettura otto-novecentesca lo si potrebbe dare), quindi non capisco cos'altro si sarebbe dovuto fare. Demolire un patrimonio architettonico simile perché era bruciata all'interno?
Non lo so, aspetto qualcuno che arrivi a dire che avrebbe preferito approvassero lo spiano della Reggia di Venaria.
Non so che libri di storia dell'arte leggi, in ogni caso mi sembra che stai travisando un po' quello che ho detto: Venaria è un esempio di "restauro" basato su ampie ricostruzioni che hanno prosciugato i fondi per i restauri di altre reggie che sarebbero state molto più originali e recuperabili (leggi ad es. Stupinigi, che avrebbe avuto un parco molto più originale di Venaria ma che viene lasciato cadere a pezzi), ma che ha anche saputo inserire armonicamente parti nuove reinterpretando l'originale (leggi giardini, peschiere ecc.); in ogni caso stiamo parlando di un malato che stava ancora in piedi sulle sue gambe.

Il discorso della cupola della Sindone è molto diverso, e mi permetto di dirlo avendolo studiato in prima persona per diversi anni, anche con studi utilizzati poi nel cantiere di ricostruzione: primo, non si tratta di un'architettura bruciata all'interno, si tratta di una struttura completamente cotta dal calore dell'incendio, che non è più in grado di svolgere la sua funzione principale, cioè quella statica (infatti una delle operazioni concettualmente più impegnative è stata proprio quella di creare una struttura "a ombrello" in grado di sostituirsi alla struttura originale perché non crollasse tutto in questi anni);
secondo, non mi sembra umanamente razionale che dei pezzi di marmo cotti e sbriciolati debbano essere raccolti, misurati e classificati in un enorme database (decine di migliaia di voci) per ricostruire i conci della cupola originale;
terzo, mi sembra ancora meno comprensibile che il tutto debba essere ricostruito nel materiale originale, che già in origine non era sufficiente né quantitativamente né qualitativamente, mettendo in piedi le pratiche per la riapertura di una cava collassata negli anni, con le difficoltà pratiche e burocratiche che vi lascio immaginare.
Credo piuttosto che quello che interessava di più a Guarini, cioè la comunicazione di un'idea architettonica, e il modo in cui la luce è stata trattata per raggiungere tale scopo, si sarebbero potuti richiamare anche con altri materiali e altre forme.

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Originally Posted by giuseppe tubi View Post
Per cui penso che chi durante l'epoca barocca voleva avere un bel palazzo lo faceva sulla demolizione di qualcosa di più antico. I centro storico poi era qualcosa di piuttosto fatiscente meritevole di essere bonificato e ricostruito, come gli stessi isolati della vecchia Via Roma o di Piazza S. Giovanni demoliti nel '900.
Ah sì?

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Originally Posted by giuseppe tubi View Post
Penso che possiamo ritenerci fortunati che, a parte certe operazioni immobiliari in genere obbrobriose su spazi bombardati in tempo di guerra, sia finito l'andazzo del "demolisci e ricostruisci più nuovo e più bello"..
Infatti non ho mai parlato di demolire nulla tanto per fare

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Originally Posted by giuseppe tubi View Post
A parte il fatto che non è crollata ma si è rovinata all'interno, tu cosa avresti fatto? Avresti messo in gara Piano, Fuksas e un po' di altri architetti per un nuovo allestimento moderno?
A parte il fatto che non è vero che sia solo rovinata all'interno (vedi quanto detto prima) un concorso internazionale di architettura mi sarebbe sembrata la cosa più logica (per fortuna non ci sono solo Piano e Fuksas al mondo...)

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Originally Posted by giuseppe tubi View Post
Secondo me uno dei pregi del pensiero moderno è l'affermarsi, a partire dal 1880 circa, della filosofia del restauro e della conservazione (a parte certi eccessi di Viollet Le Duc e dello stesso D'Andrade, che ogni tanto pretendevano di ricostruire secondo le loro intuizioni anche edifici medievali ridotti a ruderi da secoli).
Guarda che la teoria del restauro si è evoluta dal 1880! Tra l'altro se analizzi quello che ha fatto Viollet Le Duc ad es. a Notre Dame non mi sembra che si possa parlare di restauro propriamente ricostruttivo...

Per quanto riguarda infine gli esempi di restauri portati a sostegno del "com'era e dov'era" credo che poco c'entrino con quanto detto da me: dal campanile di San Marco è passata un bel po' di acqua sotto i ponti della teoria del restauro, le vetrate del duomo di Milano sono un particolare minimo di un'architettura che però si è conservata quasi intatta (credo che se alla Gioconda fosse andato perduto un occhio nessuno si opporrebbe al suo rifacimento...), e infine le volte di Assisi sono ancora una parte (seppur importante staticamente) di un tutto che complessivamente si è mostrato recuperabile.

Volevo solo sottolineare che nel restauro non sono contro la rianimazione, ma contro l'accanimento terapeutico.
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Old August 5th, 2015, 11:58 PM   #19505
mark2
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Madonna Pellegrina

Scusandomi con tutti, riprendo un altro vecchio post: il 17710 di Censis inerente la statua della Madonna Pellegrina. la notizia era imprecisa. Nel periodo che va dal 1946 al 1951 alcune statue in legno della Madonna compirono una peregrinazione attraverso tutte le diocesi del nord Italia. Chi fosse interessato ad approfondire tale evento può leggere un agile volumetto edito dalla casa editrice Effatà di Cantalupa ( Torino ) e scritto da un sacerdote Don Giuseppe Tuminetti. Troverà notizie dettagliate sulla Peregrinatio Mariae della statua che è la stessa che il 21 giugno scorso, giorno della visita di Papa Francesco a Torino, era stata posta in piazza Vittorio Veneto sul palco papale a destra dell'altare. Chi volesse vedere da vicino la statua della Madonna Pellegrina basta che vada presso la Parrocchia Risurrezione in via Monte Rosa 150 in Torino, Questa Parrocchia ospita infatti la statua fin dal 1979.

ciao Mark2
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Old August 6th, 2015, 12:12 AM   #19506
FaseREM
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Io personalmente la vedo da un altro punto di vista: salvo poche eccezioni l'architettura contemporanea non è più riconosciuta come qualcosa di esteticamente qualificante, a differenza di quanto capitava nei secoli passati.

Fino alla prima metà di questo secolo le architetture auliche erano sostanzialmente sfoggio di ricchezza e simboli di potere, cui faceva da contraltare l'architettura spontanea povera, che probabilmente è andata tutta persa. La gradevolezza di una reggia, di una chiesa, di un palazzo nobiliare era evidente e indiscutibile per i contemporanei. Oggi questo non succede: un architetto contemporaneo è guardato con discreto sospetto... e gli esempi recenti di nuove costruzioni in città in effetti non aiutano. Credo sia questo il discrimine: chi mai potrebbe desiderare un parallelepipedo di vetro e acciaio al posto della cappella del Guarini? Dietro la facciata della funzionalità o del minimalismo si nasconde troppo spesso un vuoto di idee che non sfugge nemmeno a chi proprio non se ne intende.

Quando l'architettura riguadagnerà la credibilità che ha (meritatamente) perso, penso che gli accostamenti tra moderno e antico torneranno ad essere visti con meno disprezzo.

Un intervento discreto non turba l'equilibrio di una piazza disomogenea (la nuova torre di largo IV marzo, fatta l'abitudine, non disturba troppo). La ricostituzione di piazza San Giovanni come vera e propria piazza al posto di quel vuoto urbanistico presente da una settantina d'anni non mi dispiacerebbe: gli uffici tecnici di Passanti fanno ribrezzo da ormai più di mezzo secolo, quella cosa del colpo d'occhio proprio non funziona. Ma anche l'area tra la Porta Palatina e via XX settembre mi sembra abbastanza infelice.
__________________
Secondo me.

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Old August 6th, 2015, 12:14 AM   #19507
Beato Angelico
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Originally Posted by archicharles View Post
Non so che libri di storia dell'arte leggi, in ogni caso mi sembra che stai travisando un po' quello che ho detto: Venaria è un esempio di "restauro" basato su ampie ricostruzioni che hanno prosciugato i fondi per i restauri di altre reggie che sarebbero state molto più originali e recuperabili (leggi ad es. Stupinigi, che avrebbe avuto un parco molto più originale di Venaria ma che viene lasciato cadere a pezzi), ma che ha anche saputo inserire armonicamente parti nuove reinterpretando l'originale (leggi giardini, peschiere ecc.); in ogni caso stiamo parlando di un malato che stava ancora in piedi sulle sue gambe.

Il discorso della cupola della Sindone è molto diverso, e mi permetto di dirlo avendolo studiato in prima persona per diversi anni, anche con studi utilizzati poi nel cantiere di ricostruzione: primo, non si tratta di un'architettura bruciata all'interno, si tratta di una struttura completamente cotta dal calore dell'incendio, che non è più in grado di svolgere la sua funzione principale, cioè quella statica (infatti una delle operazioni concettualmente più impegnative è stata proprio quella di creare una struttura "a ombrello" in grado di sostituirsi alla struttura originale perché non crollasse tutto in questi anni);
secondo, non mi sembra umanamente razionale che dei pezzi di marmo cotti e sbriciolati debbano essere raccolti, misurati e classificati in un enorme database (decine di migliaia di voci) per ricostruire i conci della cupola originale;
terzo, mi sembra ancora meno comprensibile che il tutto debba essere ricostruito nel materiale originale, che già in origine non era sufficiente né quantitativamente né qualitativamente, mettendo in piedi le pratiche per la riapertura di una cava collassata negli anni, con le difficoltà pratiche e burocratiche che vi lascio immaginare.
Credo piuttosto che quello che interessava di più a Guarini, cioè la comunicazione di un'idea architettonica, e il modo in cui la luce è stata trattata per raggiungere tale scopo, si sarebbero potuti richiamare anche con altri materiali e altre forme.
Posso concederti che riaprire la cava di Frabosa sia stata un'esagerazione.

Per tutto il resto, prendo atto e continuo a sconcordare con la tua visione.
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Old August 6th, 2015, 09:38 AM   #19508
giuseppe tubi
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Originally Posted by archicharles View Post
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Non so che libri di storia dell'arte leggi, in ogni caso mi sembra che stai travisando un po' quello che ho detto: Venaria è un esempio di "restauro" basato su ampie ricostruzioni che hanno prosciugato i fondi per i restauri di altre reggie che sarebbero state molto più originali e recuperabili (leggi ad es. Stupinigi, che avrebbe avuto un parco molto più originale di Venaria ma che viene lasciato cadere a pezzi), ma che ha anche saputo inserire armonicamente parti nuove reinterpretando l'originale (leggi giardini, peschiere ecc.); in ogni caso stiamo parlando di un malato che stava ancora in piedi sulle sue gambe.

Il discorso della cupola della Sindone è molto diverso, e mi permetto di dirlo avendolo studiato in prima persona per diversi anni, anche con studi utilizzati poi nel cantiere di ricostruzione: primo, non si tratta di un'architettura bruciata all'interno, si tratta di una struttura completamente cotta dal calore dell'incendio, che non è più in grado di svolgere la sua funzione principale, cioè quella statica (infatti una delle operazioni concettualmente più impegnative è stata proprio quella di creare una struttura "a ombrello" in grado di sostituirsi alla struttura originale perché non crollasse tutto in questi anni);
secondo, non mi sembra umanamente razionale che dei pezzi di marmo cotti e sbriciolati debbano essere raccolti, misurati e classificati in un enorme database (decine di migliaia di voci) per ricostruire i conci della cupola originale;
terzo, mi sembra ancora meno comprensibile che il tutto debba essere ricostruito nel materiale originale, che già in origine non era sufficiente né quantitativamente né qualitativamente, mettendo in piedi le pratiche per la riapertura di una cava collassata negli anni, con le difficoltà pratiche e burocratiche che vi lascio immaginare.
Credo piuttosto che quello che interessava di più a Guarini, cioè la comunicazione di un'idea architettonica, e il modo in cui la luce è stata trattata per raggiungere tale scopo, si sarebbero potuti richiamare anche con altri materiali e altre forme.


Ah sì?


Infatti non ho mai parlato di demolire nulla tanto per fare


A parte il fatto che non è vero che sia solo rovinata all'interno (vedi quanto detto prima) un concorso internazionale di architettura mi sarebbe sembrata la cosa più logica (per fortuna non ci sono solo Piano e Fuksas al mondo...)


Guarda che la teoria del restauro si è evoluta dal 1880! Tra l'altro se analizzi quello che ha fatto Viollet Le Duc ad es. a Notre Dame non mi sembra che si possa parlare di restauro propriamente ricostruttivo...

Per quanto riguarda infine gli esempi di restauri portati a sostegno del "com'era e dov'era" credo che poco c'entrino con quanto detto da me: dal campanile di San Marco è passata un bel po' di acqua sotto i ponti della teoria del restauro, le vetrate del duomo di Milano sono un particolare minimo di un'architettura che però si è conservata quasi intatta (credo che se alla Gioconda fosse andato perduto un occhio nessuno si opporrebbe al suo rifacimento...), e infine le volte di Assisi sono ancora una parte (seppur importante staticamente) di un tutto che complessivamente si è mostrato recuperabile.

Volevo solo sottolineare che nel restauro non sono contro la rianimazione, ma contro l'accanimento terapeutico.
Scusa ma le tue repliche mi paiono un po' egocentriche. Hai chiesto delle opinioni paventando polemiche, ti si risponde serenamente e replichi da esperto piccato. Io non sono un architetto, non ho avuto accesso ai cantieri di restauro e mi baso solo sul mio gusto personale e su quel po' di informazioni che mi capitano. Punto.

Il recupero della Venaria lo apprezzo e apprezzerei anche gli interventi che dici necessari a Stupinigi. Mi piace l'incompletezza recuperata del Castello di Rivoli come pure il ripristino del Mastio che da antro grigio semplice contenitore di un Museo che amavo si è trasformato in una luminosa vestigia di architettura militare i cui straordinari particolari decenni fa non avevo mai notato.

Inoltre non mi piace particolarmente la pur pregevole Cupola di Guarini, per me eccessivamente barocca, ma vederla oggetto di esercizi di architettura contemporanea mi farebbe inorridire. Preferisco che sia riportata allo stato originale (naturalmente senza eccessi, se no avrebbero dovuto anche clonare dai loro resti mortali gli artigiani del tempo). Mi accontento che i materiali assomiglino agli originali senza che siano proprio presi dalla stessa cava. Che le strutture siano talmente calcinate da non stare in piedi non so, ma presumo che le soluzioni adottate siano efficaci e non invasive esteticamente.


Tu invece cosa vorresti? Una cupola nuova come quella trasparente del Reichstag?

Quanto ai restauratori ottocenteschi l'ho detto io stesso che secondo me è stato un inizio, mica mi sono appellato alla visione di D'Andrade. Intendevo che hanno cominciato a pensare seriamente che le vestigia antiche dovessero essere conservate ed eventualmente restaurate in maniera critica. Penso che il Palazzo Madama post 1884 sia preferibile all'accozzaglia di sovrastruttore che lo soffocavano da secoli.

Gli eccessi di Viollet Le Duc li ho citati io stesso prima che tu mi ricordassi Notre Dame. Ma non serve andare molto lontano per imbattersi nel castello di Pavone, che D'Andrade ricostruì a suo gusto da un cumulo di rovine, pur basandosi su elementi d'epoca che appassionatamente raccoglieva e appuntava in giro per il Piemonte.
Ti ricordi la grande mostra su V. Le D. e il restauro di alcuni decenni fa a Palazzo Reale? Sono innumerevoli gli edifici Francesi che nelle sue intenzioni si mutavano in castelli delle fate o cattedrali come le avrebbe realizzate lui.
Forse mi puoi aiutare nel ricordare quale sia quella cattedrale di provincia rovinata da un terremoto o un incendio, di cui recuperarono tutte le pietre e che lui poi restaurò, non ricordo se aggiungendoci del suo...

Se intendi continuare questa interessante discussione, da cui ritengo di aver molto da imparare (come sempre) ti pregherei di scendere un attimo dal tuo piedestallo di architetto addetto ai lavori accettando di corrispondere anche con dei profani, se no mi sa che stavolta hai sbagliato forum...

Dai! Temevi una polemica sulla sostanza e l'hai trovata sulla forma!
giuseppe tubi no está en línea   Reply With Quote
Old August 6th, 2015, 11:54 AM   #19509
archicharles
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Originally Posted by giuseppe tubi View Post
Scusa ma le tue repliche mi paiono un po' egocentriche. Hai chiesto delle opinioni paventando polemiche, ti si risponde serenamente e replichi da esperto piccato.
Se ho dato questa impressione me ne scuso, semplicemente mi lascio infervorare troppo quando si tratta di temi a cui tengo molto e su cui penso di poter esprimere un'opinione fondata...

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Originally Posted by giuseppe tubi View Post
Inoltre non mi piace particolarmente la pur pregevole Cupola di Guarini, per me eccessivamente barocca, ma vederla oggetto di esercizi di architettura contemporanea mi farebbe inorridire.
Il succo di tutto il mio discorso voleva essere che una cupola come quella della Sindone, come la Mole, sono stati "esercizi di architettura contemporanea" di altissimo livello, ma che se venissero fatti oggi da persone ugualmente meritevoli sarebbero difficilmente accettati (ma all'epoca, quanti le accettarono e capirono???).
Nella mia personalissima opinione un'architettura è importante per il messaggio che trasmette, indipendentemente dalla lingua (forma, materiali, ecc.) utilizzata.
A me piace molto la frase che è scritta sul muro della GAM: "Tutta l'arte è stata contemporanea" e mi piacerebbe che fossimo capaci di produrre e di accettare prodotti artistici validi e figli dei nostri tempi a tutti gli effetti. A volte però occorre anche che i "profani" accettino di riconoscere che la comprensione di certe opere d'arte richiede una formazione e una conoscenza di cui non tutti sono dotati (e questo senza offesa per nessuno, non vuole essere un giudizio morale del tipo "io sono intelligente perché capisco un'architettura di Gehry e tu no", voglio semplicemente dire che sicuramente una fuga di Bach, o una sinfonia di Mozart all'epoca non erano comprensibili per la maggior parte della gente e non certo per colpa dei compositori, eppure oggi le consideriamo indiscutibilmente opere d'arte).

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Originally Posted by giuseppe tubi View Post
Penso che il Palazzo Madama post 1884 sia preferibile all'accozzaglia di sovrastruttore che lo soffocavano da secoli.
Ci mancherebbe

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Originally Posted by giuseppe tubi View Post
Ti pregherei di scendere un attimo dal tuo piedestallo di architetto addetto ai lavori accettando di corrispondere anche con dei profani, se no mi sa che stavolta hai sbagliato forum...
No, mi sa che invece è il forum giusto; e poi non era un piedistallo, era il grattacielo che sto costruendo...

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Originally Posted by Beato Angelico View Post
Per tutto il resto, prendo atto e continuo a sconcordare con la tua visione.
Capisco anch'io la tua posizione, siamo su due strade diverse, ma è normale che sia così.

Chiudo la discussione prima di far arrabbiare qualcun altro perché sottraggo spazio prezioso al forum, ma sempre a disposizione per critiche, suggerimenti e discussioni...
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Old August 6th, 2015, 03:44 PM   #19510
turtu63
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Originally Posted by mark2 View Post
Salve a tutti, scusate se riprendo alcuni vecchi post ma è solo da alcune settimane che sto scorrendo tutti i post di Torino Sparita.
In riferimento ai seguenti post di Icopix: 17704,3894, 3779,17710 che riguardano la ferrovia Ciriè-Lanzo, la ricerca riguardava i vecchi caselli della tratta urbana della ferrovia Ciriè-Lanzo. Il casello n. 4 era stato già trovato e fotografato. mancavano allo appello i caselli n. 5 e n 6.
Per quanto riguarda il n. 6, del quale era stata postata una foto di fine '800, si trova in Corso Garibaldi a Venaria appena dopo aver superato il ponte sulla tangenziale di Torino, sulla destra oltre i binari della ferrovia che in quel tratto corrono in superficie a lato della strada, prima di abbassarsi nella trincea dove si trova la stazione di Venaria.
era stata postata anche la foto dei nostri giorni,o è stata cancellata o non sei ancora arrivato alla pagina;benvenuto, fa sempre piacere che si rileggano i vecchi post e che si commentino,non c'è assolutamente niente da scusarsi,anzi
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Old August 6th, 2015, 04:38 PM   #19511
Censin
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Originally Posted by Censin View Post
Ritorno sulla guglia "originale" della Mole Antonelliana e sulla sua presunta "fragilità", per ricordare come il crollo in seguito alla tempesta del 1953 sia arrivato dopo una decina di anni dai bombardamenti devastanti che, se risparmiarono la Mole, sventrarono le zone circostanti, a due passi: il Teatro di Torino (tuttora un rudere) e il Distretto Militare (al suo posto, dal 1967, sorge il Centro di Produzione RAI).
E' logico pensare che, oltre ai danni diretti delle esplosioni dove cadevano, le bombe procuravano anche danni indiretti, dovuti allo spostamento d'aria, alle vibrazioni, paragonabili a quelle di un terremoto di media intensità (che di solito facevano "saltare" i vetri nel raggio di un chilometro o più, anche se rinforzati con carta adesiva come si suggeriva e si usava); più che normale che una struttura delicata come la guglia della Mole ne abbia comunque risentito, al punto da presentare incrinature o altri danni purtroppo non rilevati in seguito; la struttura che dovette affrontare il nubifragio era quindi già una struttura indebolita!
Il racconto dei testimoni oculari del crollo sembrerebbe proprio confermare questa tesi: raccontarono infatti di aver visto la guglia staccarsi alla base, rimanere sospesa nell'aria per qualche istante, per poi schiantarsi al suolo; probabilmente vi era alla base un'incrinatura, su cui l'evento atmosferico agì spietatamente.
Ora, se è vero che la "nuova" guglia del 1961 è rinforzata da uno "scheletro" metallico, è anche vero che finora, fortunatamente, non ha dovuto superare le prove cui fu sottoposta la vecchia, nei suoi 70 anni di vita: prima l'uragano del 1902, che provocò la caduta del genio alato della sommità, poi le ripetute incursioni aeree nel 1942 - 1943, poi il "colpo" finale del 1953; nei 54 anni da che esiste, l'attuale ha avuto finora "vita" tranquilla.......augurandoci comunque che non venga mai messa alla prova come la precedente!
La foto seguente, scattata poco dopo il crollo, mostra bene la linea di frattura quasi alla base della guglia, originatasi dove probabilmente era già un'incrinatura

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Old August 6th, 2015, 04:47 PM   #19512
Censin
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Originally Posted by archicharles View Post
Certo sono cambiati i tempi, ma ad esempio ritengo insensato che - a priori - non si voglia sentir parlare di grattacieli perché più alti della Mole (sul valore architettonico, più che urbanistico, dei "nostri" due grattacieli possiamo poi discutere quanto volete, ma questo è un altro discorso
In effetti, è un po' la caratteristica di Torino che la Mole sia considerata una sorta di "mostro sacro", da non superare assolutamente come altezza!
A Milano, nessuno ha mai pensato di considerare la guglia della Madonnina come un limite massimo da non superare assolutamente in altezza, almeno dal dopoguerra! (Solo la Torre del Parco, prima della guerra, venne volutamente tenuta al di sotto).
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Old August 6th, 2015, 04:50 PM   #19513
Censin
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Originally Posted by Beato Angelico View Post
Posso concederti che riaprire la cava di Frabosa sia stata un'esagerazione.
.
Ma la cava non potrebbe venire sfruttata anche per altri usi? Il marmo verde di Frabosa non potrebbe trovare altri sbocchi commerciali?
Link al sito del Comune di Frabosa che la descrive

http://www.comune.frabosasoprana.cn....IDPagina=10963

https://ecomuseipiemonte.wordpress.c...abosa-soprana/

Last edited by Censin; August 6th, 2015 at 04:59 PM.
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Old August 6th, 2015, 11:18 PM   #19514
archicharles
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Originally Posted by Censin View Post
Ma la cava non potrebbe venire sfruttata anche per altri usi? Il marmo verde di Frabosa non potrebbe trovare altri sbocchi commerciali?
Link al sito del Comune di Frabosa che la descrive

http://www.comune.frabosasoprana.cn....IDPagina=10963

https://ecomuseipiemonte.wordpress.c...abosa-soprana/
Il problema è che il "verzino" di Frabosa, sfruttato fino al '900, fa parte di una vena di marmo inizialmente bianco (non purissimo) che poi tende ad avere impurità sempre più evidenti fino a raggiungere la colorazione appunto verdina: il bianco di Frabosa è ad esempio utilizzato, insieme ad altri marmi, nella facciata della chiesa del Corpus Domini, ed è riconoscibile per le venature verdine che sono comunque sempre più o meno presenti.
I marmi grigi chiari e scuri della Sindone fanno invece parte di una vena vicina a quella del bianco e del verzino, ma quest'ultima cava è appunto collassata nei secoli, per cui la riapertura è dovuta passare attraverso degli studi geologici preliminari molto approfonditi per cercare di capire quale fosse ancora la consistenza di questa vena e in che stato fosse il marmo contenuto al suo interno, visto che doveva essere utilizzato per scopi prettamente strutturali. Vi lascio immaginare cosa abbia comportato questo in termini di tempi e di costi; il risultato finale è stato che il marmo utilizzabile si è rivelato davvero poco, e quindi la cava è stata riaperta e richiusa in funzione di quest'unico cantiere. Vi lascio nuovamente immaginare cosa abbia comportato questo in termini di tempi e di costi.
In ogni caso avrebbe difficilmente potuto essere commercialmente sfruttabile, come la maggior parte degli altri marmi storici piemontesi, seppure di alta qualità, vista l'inadeguatezza di molte vie di comunicazione per l'accesso ai siti di cava e/o la scarsità delle bancate secondo i criteri moderni.
Il disinteresse per uno sfruttamento a fini di restauro di questi materiali (che sarebbe comunque stato in perdita o poco più) è dimostrato dal numero di volte in cui l'appalto per la riapertura della cava di Frabosa è andato deserto.
Altrove una tale ricchezza è sfruttata ad esempio per scuole di artigianato e di restauro fortemente legate al territorio, ma questo è un altro discorso...
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Old Yesterday, 02:35 PM   #19515
giuseppe tubi
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Il marmo blu della cava in Valtournenche è stato usato anche per qualcosa di importante?
Tutte le volte che passo di là noto il suo colore particolare...
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Old Yesterday, 09:31 PM   #19516
Modestino Balabam
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La foto seguente, scattata poco dopo il crollo, mostra bene la linea di frattura quasi alla base della guglia, originatasi dove probabilmente era già un'incrinatura
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Old Yesterday, 09:37 PM   #19517
Modestino Balabam
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Old Yesterday, 09:38 PM   #19518
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Old Yesterday, 10:16 PM   #19519
archicharles
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Originally Posted by giuseppe tubi View Post
Il marmo blu della cava in Valtournenche è stato usato anche per qualcosa di importante?
Tutte le volte che passo di là noto il suo colore particolare...
Mah, veramente non saprei; di sicuro non in Piemonte e prima dell'800 perché si usavano solo marmi piemontesi doc e pochissimi altri materiali importati, ma non dalla Val d'Aosta
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Old Yesterday, 10:23 PM   #19520
archicharles
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Originally Posted by Modestino Balabam View Post


Nonostante fosse aperta al traffico via Garibaldi in queste due cartoline (e anche in quella più vecchia di prima) sembrava molto meno trafficata di oggi: magari (almeno la prima di questa serie) è una foto scattata ad agosto di taaanti anni fa, quando Torino si svuotava completamente
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